Pubblicato da: Paolo | 19/10/2011

Radiestesia: la più antica delle discipline sottili

La radiestesia è una tecnica di indagine nel campo delle energie sottili che, con la tecnica giusta e un po’ di allenamento, può dare risultati molto interessanti.

Energia sottile, bioenergia e radiestesia

Oltre all’energia densa, che si studia in fisica (luce, calore…), a seguito di vaste sperimentazioni condotte in tutto il mondo, sin dall’antichità, si ritiene che esista in tutti gli esseri viventi anche una forma particolare di energia sottile chiamata bioenergia, che permea il corpo fisico, e tutti gli altri corpi sottili; negli esseri umani è coinvolta anche nella generazione degli stati di coscienza, delle emozioni e dei pensieri.
L’insieme delle modalità di organizzazione e di distribuzione dell’energia sottile nell’organismo prende il nome di campo energetico o biocampo. Ho già usato questo termine nel post Stonehenge, una Lourdes del passato?

Radiestesia o radioestesia è una parola coniata nel dicembre del 1929 dagli abati Bayard e Bouly dalle due parole radius (in latino “raggio”) ed aisthesis (in greco “sensibilità”). E’ la disciplina che insegna a percepire le energie sottili degli oggetti o dai viventi. All’epoca di Bouly si riteneva che le energie si propagassero sotto forma di raggi.

Uno strumento per le energie sottili

Sebbene attualmente siano allo studio strumenti, o rivelatori,  per la misura dell’energia sottile, in realtà la natura li ha già prodotti: sono gli esseri viventi, che sono in grado di percepire l’energia attraverso il loro corpo sottile, che permea quello fisico.

Il corpo fisico dell’operatore, entrando quindi in relazione con l’energia, può manifestare l’informazione ricevuta sottoforma di stimolo o riflesso muscolare involontario. A questo punto entra in gioco lo strumento radiestesico (ad esempio la bacchetta del rabdomante o il classico pendolino), che, amplificando i movimenti spontanei del soggetto, rende facilmente visibile e riconoscibile questo riflesso. Se l’operatore stabilisce un sistema di “codici di traduzione” dell’impulso (codici che vengono insegnati nei corsi), questi segnali vengono diventano informazioni,  che sono il “succo”, il prodotto del lavoro radiestesico.

Ai movimenti si fanno corrispondere delle informazioni (“sì”, “no”): il segnale energetico diventa quindi intellegibile.
Ma non scordiamoci mai che l’unico, vero strumento, è l’operatore.

Come funziona la radiestesia? A oggi non è ancora stata elaborata una spiegazione esauriente di come funzioni. Ci sono però interessanti ipotesi, delle quali magari parleremo in futuro.

Sicuramente quello che possiamo dire è che tra il radiestesista e l’oggetto della sua ricerca si creano dei fenomeni di risonanza a livello sottile.

I radiestesisti sanno infatti che, per ottenere buoni risultati, occorre concentrarsi unicamente sull’oggetto della ricerca, per creare questa risonanza fra sé e quanto si vuole investigare.

I campi di indagine della radiestesia

Come regola generale la radiestesia dovrebbe servire a investigare tutto ciò che non possiamo sapere in altro modo. Ad esempio, per conoscere lo stato del mio corpo fisico mi rivolgerò a un medico, che mi prescriverà delle analisi, o degli esami strumentali per vedere nel mio corpo (ecografia, radiografia, TAC…), e, in base a questi, procedere a una diagnosi, mentre per sapere come sta la mia aura o un mio chakra, il medico non può dirmi nulla, per cui posso usare le bacchette a L del radiestesista per studiare la distribuzione e le qualità della mia energia.

Una volta che l’operatore ha raggiunto un certo grado di allenamento, indispensabile per rendere il gesto radiestesico naturale e fluido, può fare ricerche in ambiti diversi, ad esempio:

Alimentazione

  • scegliere i cibi con energie più adatte al proprio sistema energetico (attenzione: l’obiettivo non è quello di prescrivere diete, compito che lasciamo ai nutrizionisti e ai dietologi);
  • determinare la quantità e qualità dell’acqua da bere ogni giorno

Energie degli ambienti

Un rabdomante con la forcella. Da Walt Woods, A Letter to Robin (clicca sull’immagine)

 

Agricoltura:

  • scegliere i concimi migliori per un determinato terreno o i rimedi più adatti per contribuire a risolvere i problemi di una determinata coltura;

Discipline bioenergetiche e olistiche:

Attenzione: queste ricerche hanno a che fare ESCLUSIVAMENTE con la controparte ENERGETICA dell’essere umano, e non hanno alcuna attinenza con il lavoro dei medici, che sono gli unici a poter effettuare diagnosi di malattie e prescrivere farmaci

  • Determinare  la pratica terapeutica (Shiatsu, Reiki, Pranic Healing…) più adatta a un soggetto.
  • Aiuto nella determinazione degli squilibri energetici di un soggetto;
  • Individuare o verificare l’efficacia di un rimedio vibrazionale (es. fiore di Bach, cristallo o altro)
  • Analisi di un cristallo o di un altro oggetto dotato, a livello sottile, di proprietà vibrazionali,
  • studio delle proprietà delle forme geometriche (piane o solide, simboli, circuiti radionici, vedi figura a lato) e dei dispositivi a energia sottile

Una figura che emette energia: lo SCAP del radiestesista francese A. Philippe, ripreso da Jean de la Foye

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Formazione / tempo libero

  • Aiuto nella scelta del libro, la conferenza, del seminario, corso di aggiornamento più utile e in risonanza con quello che siamo;
  • Identificazione dello sport a noi più utile in un determinato momento o più congeniale alla nostra identità…

Archeologia 

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Questo è un campo tra i più interessanti. Alcuni ricercatori utilizzano tecniche radiestesiche o rabdomantiche o bioenergetiche (come Stéphane Cardinaux) per scoprire luoghi non ancora noti agli archeologi, o per capire la funzione che i luoghi antichi potevano avere nelle intenzioni dei costruttori; vedi ad esempio le ricerche di Roberto Volterri: riporto la copertina di un suo splendido libro che ho letto qualche anno fa: Archeologia dell’invisibile. Tecnologie degli dei.

Nella vita di tutti i giorni

  • Ritrovare oggetti smarriti,
  • Testare i colori e le tipologie degli abiti che più si adattano a noi
  • Misurare il grado energetico dell’acqua che beviamo

Come diventare radiestesisti

Se fate una ricerca sul web, digitando la parola chiave “radioestesia” o “radiestesia”, troverete infiniti approcci e consigli di tutti i tipi.

Il mio consiglio è di iniziare con il piede giusto, frequentando un corso con un esperto in modo da impostare correttamente il proprio metodo e avere presente tutti i fattori che possono indurre in errore e ostacolare una buona ricerca.

La radiestesia, infatti, a mio parere è talmente facile che è difficile farla bene.

Si può cadere in alcune trappole:

  • La prima è proprio la relativa semplicità del metodo: dopo le prime prove si pretende di aver capito tutto, e magari nella pratica trascura alcune elementari regole di base.
  • A volte non si sa quali domande porre. Non si può studiare con la radiestesia un argomento che non si conosce almeno un minimo: non posso scegliere quale fiore di Bach è adatto me se non conosco per niente la natura e il principio di funzionamento di questi rimedi vibrazionali.
  • Può  capitare al neofita di indagare in settori molto delicati, per i quali occorre avere la giusta preparazione, altrimenti si rischia di incorrere in disturbi di vario genere;
  • Un problema grosso, infine, può nascere se faccio una domanda non essendo preparato a ricevere la risposta. Ad esempio domande sul benessere o sul comportamento dei propri parenti (passato o presente)… gli esempi si sprecano.
  • Non è bene testare il futuro: se pensiamo che il futuro sia già scritto, dove lo mettiamo il libero arbitrio? è meglio preferirei sapere invece quanto il mio comportamento o le scelte che ho fatto nel mio passato o nel presente sono in sintonia con la mia identità profonda, e da questo riflettere per sapere quale direzione percorrere. . In questi casi consiglio di far fare l’analisi da un vostro amico radiestesista, per evitare il condizionamento derivante da timori o aspettative.
  • In ogni caso deve essere rispettato il libero arbitrio e dobbiamo tenere conto della legge del karma: ciò che faccio ad altri mi ritorna.  

Questi temi, a mio parere essenziali, verranno approfonditi più avanti.


Risposte

  1. Bentornato administrator, quest’estate ho sentito la mancanza dei tuoi articoli, questo l’ho apprezzato in maniera particolare, lo trovo davvero molto bello nel senso che oltre ad essere interessante, è scritto davvero bene.
    Buon proseguimento e……. ai prossimi articoli 😀

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    • Grazie Silvana, per l’apprezzamento per il lavoro che serve per rendere un post leggibile e il più possibile comprensibile. Senza ambire alla perfezione, quando riesco a far capire almeno il 75 % di quello che scrivo mi sembra già una buona cosa. Poi, non pretendo di essere esaustivo, mi piace cercare di inquadrare le cose in modo chiaro e possibilmente anche personalizzando con la mia esperienza, laddove posso. Alla prossima!

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  2. Grazie infininite , sempre molto interessanti i tuoi argomenti .Auguri di ogni bene per la nascita di Sofia . A presto
    Alfonsina

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  3. Apprezzo veramente il post, sia nle merito, sia nel taglio che fa intendere lo scopo ( a mio personale parere corretto) con cui è stato scritto

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    • Grazie per le tue parole gentili, leggendo il tuo blog (quartocentrale.blogspot.it) vedo che siamo proprio in sintonia. Invito tutti gli interessati a leggere i post di Markho Dowser.

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