Pubblicato da: Paolo | 19/06/2014

Medianità e canalizzazione: sono la stessa cosa?

uomo-chakra

In questo post riporto alcune domande fatte da Melissa S., una gentile lettrice del Blog, a cui ho tentato di dare un risposta alla luce della mia esperienza decennale e di ciò che persone fidate mi hanno riportato.

D. Per quanti giorni va protratto un rituale finalizzato a ottenere una canalizzazione?
R. Prima di tentare di dare una risposta, premetto che, a mio parere, la domanda appare condizionata da una sorta di pregiudizio, ossia che, per entrare in contatto con i piani superiori di coscienza, occorra utilizzare  un rituale occulto, astruso o misterioso.
In realtà il fenomeno, almeno nella sua forma essenziale, è più semplice di quanto non possa sembrare.
La canalizzazione, a quanto mi è stato dato di sapere, è infatti generalmente un fenomeno che avviene in modo naturale, e che spesso, nella sua fase iniziale, si manifesta nella vita di una persona in modo spontaneo. Questo l’approccio che ho sperimentato personalmente o che mi hanno riportato persone impegnate come me in ricerche del profondo.
Naturalmente l’eventuale spontaneità iniziale non esclude che, passate le prime fasi di manifestazione del fenomeno, il canalizzatore ordinario tenda a individuare e a mettere in atto dei rituali molto semplici, elaborati nel corso del tempo. Questo è n mezzo che aiuta a predisporsi al meglio per ricevere i messaggi Ad esempio respirare in modo particolare, oppure fare una breve meditazione o una visualizzazione, possono essere d’aiuto.
Una caratteristica importante del processo di canalizzazione, è che, durante la ricezione del messaggio, il soggetto non va in trance, ossia non perde coscienza. Pur sperimentando uno stato di coscienza leggermente alterato, al soggetto impegnato in questa forma di comunicazione non vengono mai meno le sensazioni corporee e lo stato di vigilanza risulta praticamente integro. Ciò significa che il suo sistema energetico (chakra e corpi sottili, vedi oltre) rimane praticamente integro.
D. perché lo spirito viene canalizzato nel sistema energetico del medium e non solo nel suo corpo? questo presuppone che lo spirito è sprovvisto di aura e chakra?

I corpi sottili dell'uomo (da Roberto Zamperini,  Energie Sottili, p. 67)

I corpi sottili dell’uomo (da Roberto Zamperini, Energie Sottili, p. 67)

Una premessa. Qui per “spirito” intendiamo ciò che resta di una persona che, un tempo incarnata, si ripresenta, per così dire, alla comunicazione con chi è rimasto.

Alla morte l’essenza dell’individuo, che i teosofi definiscono atomo permanente del corpo causale, circondata dall’involucro atomico, che ne assicura la protezione, abbandona il corpo. Quest’ultimo, a quel punto, diventa un semplice ammasso informe di cellule senza più la guida del corpo eterico, la struttura intelligente che durante la vita incarnata sovrintende le funzioni vitali del corpo fisico (vedi immagine qui sopra), e che in quello stadio comincia a disgregarsi. Con esso comincia a perdere integrità e a dissolversi anche il sistema dei chakra che vibrano nella dimensione  eterica e le strutture di circolazione del prana o energia vitale, chiamate nadi.
Al ritirarsi del corpo eterico, quindi, l’individuo si sposta nella dimensione astrale, e tenderà a vibrare inizialmente in quella dimensione.
Ed è in quella dimensione che un medium, ossia un individuo in grado di separarsi con una certa facilità e “a comando”, a partire dallo stadio di veglia, dal proprio corpo eterico, può contattare uno spirito che utilizzerà in parte le sue strutture energetiche. Essendo ormai non più dotato di corpo fisico, l’entità utilizzerà quindi i chakra e i corpi sottili del medium, che sono strutture deputate anche alla conservazione e al funzionamento del corpo fisico. Di qui anche l’estrema delicatezza del processo di medianità, dato che si tratta di un’”invasione consenziente” che il medium permette avvenga su di sé per poter contattare un defunto. Il pericolo che a entrare siano delle entità disposte a tutto pur di soddisfare la loro brama di energia umana è, come si può immaginare, un’eventualità da non trascurare. Spesso, per le ragioni appena dette, i medium riportano grossi problemi di salute, in quanto spesso .

D. Una volta morti lasciamo il corpo… non abbiamo più aura e chakra ma siamo solo puro spirito?

R. Vedi risposta precedente.

D. Lo spirito incorporato comunica con il medium con immagini, che trasmette? La comunicazione fa leva sull’intuizione o si tratta di un vero e proprio dialogo telepatico tra medium e spirito?

R. di solito la comunicazione canalizzata si svolge come una sorta di dialogo interiore, in cui le parole si formano all’interno della mente, una dopo l’altra, e a volte appaiono anche delle immagini. Normalmente non si tratta di una cosa indistinta, nella quale occorra esercitare al massimo le proprie doti intuitive. Di solito, è possibile chiedere alla fonte del messaggio delucidazioni o chiarimenti rispetto a contenuti non chiari.

Un invito alla prudenza!

In conclusione, spero di aver risposto dando delle indicazioni concrete alle domande poste da Melissa. Naturalmente di tratta di un campo molto complesso, e i fenomeni che lo accompagnano, da soggetto a soggetto, possono anche cambiare manifestazione in modo importante.

Consiglio, a chi si appresta a sperimentare questo tipo di comunicazione, di prestare molta attenzione. In generale, si riceve ciò che ha vibrazione simile alla propria; quindi, la cura del proprio corpo fisico, delle proprie emozioni, della mente e in generale il lavoro su di sé devono essere condizione necessaria per non incappare in fastidi o problemi, che possono diventare veri e propri guai…

Credo che ritornerò sull’argomento, cercando di delineare i criteri con cui si può definire una “buona” canalizzazione, che vada in direzione di un miglioramento della vita di chi la riceve e di chi gli sta intorno.

Se volete riportare le vostre opinioni o esperienze, nell’ottica di una condivisione libera e consapevole, con l’obiettivo di comprendere a fondo l’argomento, e dare indicazioni a chi magari sta ricevendo delle comunicazioni spontanee, vi invito a postare i vostri commenti.


Risposte

  1. Da anni faccio medianità con la scrittura, con la radioestesia, da solo. Ma cominciai facendo un corso di scrittura…sono d’accordo quasi su tutto, che la canalizzazione può avvenire spontaneamente quando tu non la chiedi, né ci pensi…ma io ho fatto il corso perché il corso serve a evitare proprio che arrivino…cani e porci…cioè al corso ti insegnano a trovare una password, cominciando a dialogare coi propri parenti che non ci sono più, con cui avevi un feeling particolare…un gesto, un oggetto, una frase che lega solo Te e Lui può essere la psw che ognuno deve trovare per sé…è vero che anche di questa non puoi essere sicuro proseguendo, ma l’Entità che comincia a darti delle direttive ti insegnerà come fare a individuare i falsi…maestri.
    Le sedute spiritiche son sempre da evitare perché vengono richiamati gli spiriti del 1° livello ( sono 7 in tutto), in genere persone morte di causa violenta che non riescono a fare il passaggio, ormai invisibili a tutti ( e questo lo sfruttano per rispondere EVASIVAMENTE a domande specifiche (= quel ragazzo non mi guarda, riuscirò a conquistarlo?): a domande precise, risposte vaghe , ma ovviamente non possono sapere niente, perché neanche un millimetro han fatto in alto…)
    Consiglio quindi di andare da una Linda Wasselmann, ad esempio, o di seguire semplicemente i precedenti suggerimenti…

    A tale proposito vorrei in seguito, se il Paolo me lo consente, introdurre una “storia della creazione” esplicata da un’Entità molto forte, con la quale sono in contatto da 20 anni che spiega benissimo la differenza tra spirito e anima e potrebbe rispondere al quesito di Melissa.

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    • Grazie caro Vincenzo, per il tuo contributo personale, che denota un’esigenza precisa da parte tua di esplorare le altre dimensioni in modo il più possibile consapevole, tenendo conto, come tu correttamente segnali, che un minimo rischio c’è, ma i “cani e i porci” si possono evitare facendo attenzione !!!
      per quanto riguarda la tua proposta, ti contatto privatamente, ma già ti ringrazio per la tua gentile offerta di condivisione, di cui vorrei prima discutere con te. Grazie ancora per il tuo contributo, utile sicuramente anche alla nostra Melissa, che come noi è in ricerca e vuole capire.

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  2. Canalizzare la propria bioenergia equivale a suicidarsi.Usate la energia cosmica universale.Mai la vostra.Ed imparate a scaricarvi dalle energie negative accumulate.

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    • A beneficio della chiarezza in questo breve commento di Mauro, aggiungo queste sue parole di approfondimento che mi ha inviato in uno scambio di mail : “Nella pratica radiestesica, o di biopranoterapia occorre utilizzare l’energia cosmica e mai la propria.Se utilizziamo la nostra energia, presto andremo incontro ad un rapido deterioramento psico-fisico associabile a stanchezza, irritabilità, spossatezza, emicranie,che poi dovremo recuperare e reintegrare con il riposo assoluto.Spesso accade che l’operatore sia vampirizzato, cioè svuotato di energia da parte di una entità, se pratica esoterismo, oppure da una persona fisica che abbisogna di energia a seguito di particolari stati personali. Al contrario, utilizzando l’onda cosmica che può essere determinata in % con un quadrante creato appositamente, c’è un flusso continuo di quest’ultima che dal capo attraverso i chakra ed il sistema nervoso affluisce alle mani nel caso del pranoterapeuta, o trasmessa al pendolo nel caso del radiestesista.
      saluti.”
      Aggiungi solo che sono concorde sui pericoli di vampirismo e di svuotamento energetico da parte dell’incauto terapeuta, anche se un minimo di contaminazione sottile tra pranoterapeuta e cliente c’è sempre, e si risolve con la cura di sé che l’operatore deve considerare uno dei punti essenziali della propria pratica.
      Grazie Mauro per la tua opinione!

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